Questo museo, inaugurato nel 2009, è stato creato in memoria della tragedia del Vajont che colpì l’abitato di Longarone e i paesi circostanti il 9 ottobre 1963 causando circa 2000 vittime.
Una catastrofe tremenda che viene qui ricordata con un’interessante esposizione all’interno della sede del Centro Culturale di Longarone. La mostra è una rassegna di fotografie e documentazioni storiche che descrivono la vicenda della diga del Vajont, dalla sua costruzione al distaccamento della roccia dal Monte Toc che provocò una tragica ondata colpendo la cittadina di Longarone il 9 ottobre 1963.
Il percorso museale è stato creato assemblando una serie di elementi verticali ritorti, precisamente 1910 (il numero delle vittime rinvenute dopo la tragedia) disposti all’interno della sala e che svolgono la funzione di guida nell’itinerario espositivo.
In queste originali pareti trovano spazio numerose fotografie e alcuni oggetti che testimoniano l’accaduto, in ordine cronologico.
Il visitatore è introdotto alla mostra dal famoso modellino della diga, realizzato dallo studio Ismes di Bergamo e sul quale furono fatti i test di prova, accompagnato da una gigantografia che riprende il paesaggio desolato il giorno seguente il disastro. La mostra prosegue poi cronologicamente: dalla narrazione della vita della popolazione di Longarone nei anni precedenti la terribile ondata, ai numerosi studi geologici che furono compiuti da ingegneri e pianificatori, per terminare con la descrizione della tragedia.
Questa la parte più toccante dell’esposizione nella quale, attraverso le fotografie e i pochi oggetti rovinati dall’acqua e dal fango, è possibile comprendere il disastro. Un bell’esempio di commemorazione, per non dimenticare le vittime, i cui nomi sono elencati in ordine alfabetico al termine della mostra.