Il frico, una delle gemme della cucina regionale italiana, è inspiegabilmente noto quasi esclusivamente nel Friuli Venezia Giulia, mentre rimane praticamente sconosciuto altrove. Questa notorietà limitata può derivare dalla sua natura calorica, frutto di umili origini.
Originariamente, il frico era un alimento pensato per chi, all'alba, si recava a lavorare nei campi. Doveva soddisfare due esigenze fondamentali: essere economico per le famiglie e fornire l'energia necessaria per affrontare il duro lavoro nei campi.
Nel Friuli Carnico, la regione montuosa dove il frico ha preso vita, quasi ogni famiglia contadina possedeva almeno una mucca. Il latte veniva portato alla latteria locale, garantendo un reddito minimo e il diritto a ricevere ritagli di formaggio, conosciuti come strissulis. Con questi scarti, le massaie creavano un piatto ricco di energia, arricchito con prodotti dell'orto come patate, cipolle, e occasionalmente un uovo, oltre a fette di pancetta nei giorni più freddi.
Oggi, il frico vanta una varietà praticamente infinita di preparazioni, realizzato con diversi tipi di formaggi e ingredienti raffinati, come lo speck tipico della zona di Sauris.
Visitare una delle osterie regionali che servono frico è sempre un’esperienza piacevole e stimolante, sebbene possa risultare un po’ impegnativa per il sistema gastrico!
[Mario D'Aurizio]