Maniago, situata lungo la pedemontana del Friuli Occidentale, ha sempre rivestito un ruolo cruciale nei collegamenti viari tra la pianura e i passi montani, grazie alla sua posizione strategica. Le prime testimonianze di presenza umana nella zona risalgono al Neolitico, con ritrovamenti nella caverna Bus da li Anguani, situata ai piedi del monte San Lorenzo. Nel corso dei secoli, Maniago ha visto l’insediamento di diverse popolazioni, tra cui Longobardi, Romani e Celti. Il nome "Maniago" è probabilmente legato a un proprietario terriero locale dell'epoca romana, risalente alla fondazione di Aquileia nel 181 a.C.
La storia documentata della città inizia nel 981, quando l’imperatore Ottone II conferma i possedimenti del Patriarcato di Aquileia, tra cui la corte denominata Maniacus. Due secoli più tardi, nel 1195, i signori di Maniago ricevono il feudo dal Patriarca, mantenendone la giurisdizione fino al 1420, quando le truppe venete conquistano il castello. Da allora, la storia di Maniago è legata a quella del Friuli, passando attraverso la dominazione della Serenissima e dell'Impero Asburgico, fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1866.
La fortuna di Maniago è in gran parte dovuta all'abilità dei suoi fabbri, che hanno reso la città un’eccellenza nel settore della lavorazione dei metalli. Nel 1453, Nicolò di Maniago ottiene l’autorizzazione dal Magistrato delle Acque di Venezia per incanalare l’acqua del torrente Colvera, permettendo la costruzione di mulini, segherie e battiferri, dove si producono attrezzi agricoli e armi per le truppe della Serenissima.
Con il passare dei secoli, la produzione artigianale evolve. Intorno al ‘700, emerge la figura del favri da fin, un artigiano specializzato nella produzione di oggetti da taglio più piccoli, come forbici e coltelli. La diffusione di botteghe artigiane si intensifica, superando la necessità di battiferri vicini.
Nel 1907, Maniago entra nell’era industriale con l'apertura della prima grande fabbrica, il CO.RI.CA.MA., che segna l’inizio della produzione in serie di articoli da taglio, grazie all’utilizzo di macchinari elettrici. Questo stabilimento impiega oltre 500 persone e rappresenta un punto di svolta nella storia economica della città.
Oggi, Maniago è sede del Distretto delle coltellerie, formato da nove comuni e impiegando circa mille addetti nella produzione di articoli da taglio. La città soddisfa gran parte del fabbisogno nazionale e vanta forti esportazioni verso i mercati europei e americani. La sua storia è ben documentata nel Museo dell'Arte Fabbrile e delle Coltellerie, dove visitatori possono esplorare il ricco patrimonio artigianale e industriale di Maniago, che continua a prosperare grazie alla tradizione e all'innovazione.
Mario D'Aurizio